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Vivere nei "micros", la nuova scelta abitativa degli americani.

Vivere nei "micros", la nuova scelta abitativa degli americani.

Sono sempre più numerosi i mini appartamenti <20mq messi in affitto a costi contenuti e posizionati nel centro città


micro apImpazza nelle grandi città degli States la moda dei cosiddetti “micros”, i mini appartamenti.
Si tratta di alloggi in affitto di dimensioni ridottissime (massimo 20 metri quadrati), che spesso hanno anche servizi messi in comune con gli altri inquilini, tipicamente la cucina e in alcuni casi il bagno.
 
PREZZI CONTENUTI E UBICAZIONE CENTRALE. I vantaggi? Non sono pochi, in una congiuntura economica e lavorativa critica come quella attuale. I prezzi di affitto sono, infatti, contenuti, pur essendo gli alloggi ubicati in quartieri molto centrali e ben serviti dai mezzi pubblici. I micros sono, inoltre, messi in affitto già arredati e forniti di allacciamento alla rete internet. Si tratta di una soluzione adatta a tutti coloro che non dispongono di grandi budget, ma che per lavoro o studio hanno necessità di trovarsi in prossimità del centro e non in quartieri più periferici e poco serviti dai trasporti. Spesso si tratta di soluzioni temporanee, ma c’è anche a chi piace questo modo di vivere, che in molti definiscono “da studentato o da ostello”,
 
micro diviso in quat
LA VOCE DI CHI CI ABITA. E’ questo il caso di Aaron McConnell, 28 anni, ingegnere ai suoi primi mesi di lavoro. “Non mi dispiace affatto condividere la cucina con i miei sette vicini. Ho appena lo spazio per un letto matrimoniale, un angolo scrivania e poco altro, ma va bene così: mi piace vivere in una comunità,” dichiara McConnel. “E’ divertente!”. McConnel paga 737 dollari al mese per il suo appartamento nel centro di Seattle, nella vivace zona di Pike-Pine Corridor di Seattle, ricca di ristoranti, bar e negozi. Bisogna considerare che oggi a Seattle gli affitti per i “micros” variano da circa 500 a 1.000 dollari, mentre una camera da letto in affitto in un appartamento “classico” costa in in media 1.223 dollari, come dichiara l’immobiliarista Mike Scott di Dupre + Scott.
I VICINI PREOCCUPATI DEL RISCHIO SOVRAFFOLLAMENTO. Non tutti, però, sono a favore della tendenza dei “micros”. I residenti di alcuni condomini vicini guardano con preoccupazione alla proliferazione dei mini appartamenti, temendo un sovraffollamento e un’iper densità abitativa, con ricadute sul traffico e la scarsità di parcheggio. “I micros crescono a vista d’occhio”, dichiara Carl Winter, fondatore del gruppo Reasonable Density Seattle e residente nel quartiere dove vive anche McConnel. “Sto vivendo un incubo”. “Abbiamo fatto un calcolo e ci sono 19 micro appartamenti nel raggio di 1 miglio quadrato (2,6 chilometri quadrati)”, aggiunge Winter.
“SERVONO ABITAZIONI A PREZZI ACCESSIBILI”. Dall’altra parte, il gruppo dei favorevoli allo sviluppo dei “micros”. In primis il sindaco di Seattle Mike McGinn e Richard Conlin, membro del Consiglio cittadino. “Servono abitazioni a prezzi accessibili”, dichiara Conlin, riferendosi in particolare a studenti fuori sede, giovani lavoratori con redditi limitati e singles. “Sono quarantuno i micro progetti di edilizia abitativa giunti al vaglio del Dipartimento di Pianificazione e Sviluppo di Seattle dal 2006”, aggiunge il portavoce del sindaco Cindy Wilder. Di questi, 28 hanno ricevuto le necessarie autorizzazioni e 13 sono ancora in corso di esame.
NEW YORK HA LANCIATO UN CONCORSO A TEMA. Un’altra grande città che sta vivendo la stessa tendenza è New York, anche grazie all’appoggio del sindaco Mike Bloomberg. L’anno scorso, infatti, lo stesso Bloomberg ha lanciato il concorso “NYC ADAPT”, un programma pilota per sviluppare un condominio composto da micro-unità, messe in affitto a prezzi accessibili in una zona centralissima della città. Il vincitore del concorso ha proposto 55 unità con misure variabili dai 23 ai 34 metri quadrati, costituitr da moduli prefabbricati. L’edificio, che dovrebbe essere completato entro settembre 2015, comprenderà un giardino panoramico, una terrazza, servizio lavanderia, deposito per biciclette, una caffetteria e una sala fitness. Anche a Boston, il sindaco Thomas Menino si è dichiarato sostenitore dei piccoli appartamenti, aggiungendo che “la città deve creare più alloggi per i lavoratori e i giovani”. Spesso, questa fascia di popolazione verrebbe ignorata dalle aziende di costruzione e dagli stessi immobiliaristi. E’ questo il parere di Jim Potter, presidente del gruppo Kauri Investments, il quale sta lavorando, con altri imprenditori, per costruire sei complessi di micro appartamenti a Seattle, ma anche a Portland, Oregon, San Francisco e nel New Jersey. “Si tratta di un fenomeno nazionale. Non si può più ignorarlo”.
da www.casaeclima.com

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