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Previdenza professionisti, doppia tassazione in Italia.

Previdenza professionisti, doppia tassazione in Italia.

Secondo Rapporto Adepp: nell’Ue il modello ETT (esenzione, tassazione, tassazione) è adottato solo da Italia, Danimarca e Svezia


professionisti previdenzaL’Italia è uno dei pochi Paesi dell’Unione Europea che grava gli enti di previdenza privatizzati di un doppio balzello che, sottolinea il presidente dell’Adepp Andrea Camporese, “tocca sia la pensione erogata sia i rendimenti dei patrimoni accantonati dagli Enti. Questo mentre nel resto dell’Europa si fanno scelte ben diverse. In Germania, ad esempio, i contributi versati sono esentasse”.
Il Secondo Rapporto sulla Previdenza Privata italiana, realizzato dal Centro Studi Adepp, ha analizzato i modelli di tassazione del settore previdenziale in Europa. A livello europeo, la disciplina della tassazione previdenziale è un argomento ancora non standardizzato, in quanto esistono diversi modelli adottati dagli Stati membri.
Le sostanziali differenze tra i diversi modelli riguardano il momento in cui viene imposto l’onere tributario. I sistemi previdenziali, infatti, possono essere oggetto di imposizione fiscale in tre diverse fasi: 1. Fase della contribuzione; 2. Fase della maturazione del rendimento; 3. Fase dell’erogazione delle prestazioni.
Infatti, in uno schema previdenziale l’iscritto versa i contributi all’ente/fondo, e questi vengono investiti in attività mobiliari e/o immobiliari, maturando un rendimento che viene accantonato secondo particolari regole di calcolo e consentirà, insieme ai contributi incassati dal fondo o dall’ente, di poter pagare le prestazioni pensionistiche nel tempo.
Sono tre i principali modelli di tassazione utilizzati in Europa.
Modello EET (esenzione, esenzione, tassazione)
Questo modello individua il momento della tassazione unicamente nella fase dell’erogazione della prestazione. I contributi e i rendimenti sono esenti da tassazione nella prima e nella seconda fase e vengono tassati al momento dell’erogazione della prestazione dato che essa è formata dai contributi versati dagli iscritti e dai rendimenti conseguiti dal fondo. La maggior parte degli Stati Membri Europei si sta orientando verso questo tipo di sistema, a seguito del previsto aumento atteso del tasso di dipendenza degli anziani.
Modello ETT (esenzione, tassazione, tassazione)
Questo modello, attualmente adottato in Italia sia per i fondi pensione che per gli Enti di Previdenza Privata, individua due diversi momenti in cui avviene la tassazione. Vengono assoggettati ad imposizione fiscale sia i rendimenti nel momento in cui vengono realizzati che le prestazioni nel momento della erogazione. I contributi sono esenti nella fase del versamento ma vengono tassati al momento dell’erogazione della prestazione pensionistica. Per evitare fenomeni di doppia imposizione fiscale dei rendimenti sarebbe necessario assoggettare a tassazione la prestazione pensionistica al netto del rendimento conseguito, come avviene per i fondi pensione complementari italiani. Per le Casse di Previdenza invece ciò non avviene in quanto la prestazione viene interamente assoggettata a imposizione fiscale. La difficoltà di utilizzo di questo modello da parte delle Casse risiede nella assenza di relazione funzionale diretta tra prestazione pensionistica e rendimenti.
Oltre all’Italia, il modello ETT è adottato anche dalla Danimarca e dalla Svezia.
Modello TTE (tassazione, tassazione, esenzione)
Questo modello individua i momenti di imposizione fiscale nella fase del versamento dei contributi e nella fase del conseguimento dei rendimenti. Di conseguenza, le prestazioni risultano esenti da tassazione.
Il modello TTE è adottato da Ungheria, Lussemburgo e in parte dalla Germania.
da www.casaeclima.com

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