In un’audizione alla Camera il presidente Pitruzzella propone di colpire le PA inefficienti col pagamento del danno da ritardo.
L’iter verso la liberalizzazione delle professioni ha ancora molta strada da fare. Almeno secondo Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che nei giorni scorsi è intervenuto con un’audizione in Commissione Attività produttive della Camera.

Per il presidente di Agcm, però, la piena efficacia delle norme di liberalizzazione del settore delle libere professioni risulta ancora ostacolata da riferimenti normativi che legano l’adeguatezza del compenso al decoro professionale e all’importanza dell’opera.
Si tratta di misure che, lamenta Pitruzzella, “possono condurre di fatto ad una reintroduzione surrettizia delletariffe di riferimento per le prestazioni professionali, vanificando la liberalizzazione”. Allo stesso tempo, il presidente ritiene il riferimento all’adeguatezza della tariffa estremamente generico e non necessario per garantire la qualità delle prestazioni.
Pitruzzella ha inoltre affermato che permangono ancora ingiustificati ostacoli all’accesso alle professioni fin dall’ammissione ai corsi universitari. Per l’individuazione del numero chiuso, sottolinea il presidente di Agcm, “la Legge 264/1999, che regola gli accessi ai corsi universitari, prevede che si tenga conto del fabbisogno di professionalità del sistema sociale e produttivo, criterio non strettamente legato all’offerta formativa delle università e idoneo a restringere ingiustificatamente l’accesso ai corsi di laurea”.
Nel corso della sua audizione, Pitruzzella ha ricordato che la situazione di crisi in cui versa il Paese può essere superata solo grazie ad un maggior grado di competitività e che il deterioramento della situazione economica è stato causato da mercati fermi ed ingessati a causa della condotta delle imprese, ma soprattutto di norme che ostacolano il pieno sviluppo della concorrenza.
Il presidente dell’Antitrust ha concluso il suo intervento sottolineando che l’obiettivo della piena concorrenza sembra lontano anche a causa dell’inefficienza delle pubbliche amministrazioni e degli oneri burocratici eccessivi che scoraggiano gli investimenti. Motivo per il quale ha proposto un indennizzo forfettario e automatico in grado di colpire i ritardi delle amministrazioni con la possibilità di far valere il “danno da ritardo”.
da www.edilportale.com