Grazie ai prezzi più bassi e a una maggiore presenza di immobili di pregio, il capoluogo lombardo torna ad attrarre investimenti esteri e non

Sono alcuni dati contenuti nel dossier “Il mercato degli immobili d’impresa a Milano”, messo a punto da Assolombarda e dalla Camera di commercio di Milano – con la sua azienda speciale Osmi Borsa Immobiliare – in collaborazione con FIMAA Milano Monza & Brianza e Nomisma che offre una serie di informazioni sull’andamento del settore business del mercato immobiliare e sugli elementi di attrattività del territorio. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione delle imprese un punto di riferimento nelle decisioni che riguardano gli investimenti immobiliari.
IL MERCATO BUSINESS. Per quanto riguarda l’andamento del mercato immobiliare business, il documento evidenzia che gli immobili produttivi a Milano stanno attraversando una fase di repricing, in corso da qualche anno. In media per un ufficio in stabile direzionale a Milano si spendono 3.061 €/mq (dato riferito al primo semestre 2013), quasi il 4% in meno rispetto allo scorso anno. Comprare nel centro storico, ovviamente, costa di più: 5.733 €/mq. Mentre il costo degli affitti diminuisce di quasi l’11%.
IMMOBILI PRODUTTIVI. Per un sito produttivo nuovo o ristrutturato si spendono, invece, 957 €/mq, il 3,5% in meno rispetto al 2012, mentre il prezzo scende a 688 €/mq per un capannone vecchio (-1% rispetto ad un anno fa). Diminuiscono anche i canoni di locazione che registrano una variazione dell’8% rispetto al primo semestre del 2012. Il repricing non sconta solo gli effetti della crisi economica, ma anche la qualità dello stock disponibile degli immobili d’impresa ancora in gran parte obsoleto, e non inserito in una rete adeguata di servizi.
FASE DI TRANSIZIONE. Il Dossier infine mette in evidenza che siamo in una fase di transizione: già nel 2012 sono stati immessi circa 50 mila mq di nuovi spazi destinati ad attività economiche ed entro il 2016 verranno completate importanti operazioni di trasformazione e riqualificazione di interi ambiti urbani, che renderanno disponibili altri 700 mila mq di elevata qualità e pregio. Molti di questi progetti sono situati in zone strategiche anche a ridosso del centro città, allargando così i confini degli ambiti più prestigiosi e ricercati (ad esempio, Porta Nuova, Porta Volta, Portello Nord, ecc.). Rispetto ad altre metropoli, la tipologia e la localizzazione di questi interventi mettono in luce un’altra caratteristica di Milano: quella di inserire le attività produttive all’interno di tessuti urbani multifunzionali, integrandole alle reti dei servizi della città.
“Negli ultimi mesi – dichiara Marco Dettori, Presidente di OSMI Borsa Immobiliare – gli investimenti internazionali nel real estate italiano sono tornati a crescere, e se in diverse città si sono rivolti al settore dei centri commerciali e all’hotellerie, a Milano si sono concentrati principalmente nel residenziale di fascia alta e nel comparto terziario. Se consideriamo poi che il prodotto maggiormente ricercato è quello di pregio e con localizzazione “prime”, in grado di garantire redditività elevate anche in futuro, per Milano si aprono prospettive interessanti”.
da www.casaeclima.com