Un gruppo di lavoro si occuperà di stabilire prodotti finanziari e sportelli specifici per l’efficientamento energetico

Promossa dal ministero dello Sviluppo economico, in accordo con Enea – Utee e Tavolo EBD 2 e in concertazione con le banche, l’idea è quella di formare un gruppo di lavoro per la messa a punto di prodotti finanziari specifici per l’efficientamento energetico di involucro e impianto degli edifici esistenti, pubblici e privati, basati sugli incentivi pubblici e sulle garanzie reciproche dei tre soggetti principali: comuni e parte pubblica, operatori, banche.
“E’ di grande interesse – ha detto Paolo Degli Espinosa, uno dei coordinatori del tavolo EPBD2 – l’istituzione di un tavolo di concertazione con gli istituti bancari promosso dal ministero dello Sviluppo Economico. Il tavolo ha come obiettivo la definizione di prodotti finanziari specifici per l’efficientamento degli edifici pubblici e privati indispensabili affinché questo mercato possa svilupparsi con interessanti sviluppi occupazionali”.
INVESTIRE NELLE RISTRUTTURAZIONI. Nel settore edilizio, in forte crisi, proprio le ristrutturazioni rappresentano ormai la quota maggiore degli investimenti, che nel 2011 hanno raggiunto il 57% del totale. I margini di intervento nella riqualificazione energetica sono ancora amplissimi, la metà delle case, infatti, consuma mediamente il triplo rispetto alle nuove costruite in modo efficiente. E il quadro normativo che si va delineando per il settore del “recupero energetico edilizia esistente” è di grande interesse anche per il settore pubblico.
IL RUOLO DELL’ENTE PUBBLICO. Tre i provvedimenti che hanno portato ad una svolta in questo settore. Con il decreto 28 dicembre 2012, “Conto termico”, con un impegno di spesa annua di 200 milioni di euro, l’Italia ha recepito l’indicazione Europea di attribuire all’Ente pubblico il ruolo pilota nella riqualificazione energetica dell’edilizia esistente, con l’obiettivo di diminuzione delle emissioni e dei consumi da parte del settore edilizio. Con la Direttiva europea 2012/27/UE, ancora da recepire, viene indicato l’obbligo per i paesi membri di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare delle Amministrazioni Centrali nella misura del 3% annuo. Con l’attesa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del recepimento della direttiva europea, 2010/31/UE , EPBD2 già approvata dal Consiglio dei Ministri il 31maggio scorso, si rinnova la detrazione fiscale, che viene elevata a 65% dell’importo dei lavori di efficienza a livello condominiale.
ORA SI RICORRE ALLE DETRAZIONI. Se i prodotti finanziari dovressero essere realmente introdotti, questi potrebbero dare una grossa mano alle famiglie italiane che hanno difficoltà ad accedere al credito, ma che vogliono comunque effetturare interventi in efficienza. Attualmente, per supportare le opere di riqualificazione, ben il 72,9% degli amministratori di condominio ha fatto ricorso alla detrazione fiscale del 55%, anche se in misura diversa: il 36,1% dichiara infatti di aver richiesto l’incentivo e di aver coperto fino al 15% degli interventi effettuati, un 8,4% vi ha pagato dal 16% al 30% delle opere realizzate e un 6% tra il 31% e il 45%. Solo il 22,4% degli amministratori ha utilizzato l’incentivo per coprire oltre il 45% delle operazioni (leggi qui).
da www.casaeclima.com