Fornite agli operatori del settore le indicazioni per orientarsi nella scelta delle soluzioni impiantistiche più adatte

In proposito l’Ispra ha realizzato, in collaborazione con il sistema delle Agenzie Regionali per l’Ambiente (Arpa), una Guida Tecnica che fornisce indicazioni metodologiche e tecniche per la progettazione e gestione dei sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue urbane. La Guida indica tra l’altro le configurazioni impiantistiche più adatte, sia in relazione alle caratteristiche dei reflui da trattare, sia alle differenti esigenze depurative connesse alla maggiore o minore vulnerabilità dei corpi idrici recettori finali degli scarichi.
I contenuti della Guida
Il volume, destinato agli operatori del settore e agli amministratori pubblici e privati, illustra i principi di funzionamento dei sistemi di fitodepurazione, i criteri di dimensionamento, gli elementi costruttivi, le modalità di gestione e manutenzione delle opere, nonché gli aspetti generali connessi con l’inserimento paesaggistico ed ambientale.
La fitodepurazione in Italia
“Negli ultimi anni, anche in Italia è stata acquisita una vasta e dettagliata esperienza di studio, progettazione e realizzazione di sistemi di fitodepurazione per il trattamento delle acque reflue”, sottolinea il direttore generale dell’Ispra Stefano Laporta. “La normativa nazionale – aggiunge – auspica, per piccoli insediamenti abitativi (con popolazione equivalente compresa tra 50 e 2.000 abitanti equivalenti), il ricorso a tecniche di depurazione a ridotto impatto ambientale, quali ad esempio la fitodepurazione e il lagunaggio”.
Applicazioni anche in settori diversi da quello urbano
La fitodepurazione è largamente diffusa nella maggior parte dei Paesi europei, in America del Nord, Australia etc. e trova applicazione anche in ambiti diversi da quello urbano, in particolare per il trattamento dei reflui industriali e nel settore turistico (campeggi, hotel, agriturismi etc.).
da www.casaeclima.com