In una pubblicazione Cece-Unacea descritte le conseguenze per i venditori, gli acquirenti e gli utilizzatori finali di mezzi non conformi

Lo ricorda un opuscolo pubblicato dal Cece (Comitato europeo dei produttori di macchine per costruzioni), che avverte dei rischi cui vanno incontro rivenditori, acquirenti e utilizzatori di macchine per costruzioni non conformi e quindi illegali.
La traduzione italiana di questa brochure è disponibile sul sito web di Unacea (associazione di categoria italiana socia del Cece). Chi, anche inavvertitamente, si trovasse a vendere una macchina non conforme potrebbe scoprire di avere una copertura assicurativa non valida, subire azioni di rivalsa da parti di società assicurative che abbiano dovuto risarcire danni provocati da macchine non conformi o da parte di aziende concorrenti danneggiate dalla concorrenza sleale, senza contare i danni di reputazione derivanti dalla diffusione della notizia, qualora si incorra in uno dei casi menzionati.
In Italia le sanzioni per l’immissione sul mercato di macchinari non conformi sono regolate dal decreto legislativo 27 gennaio 2010, n.17. All’art. 15, che tratta dei provvedimenti sanzionatori, il punto 1 stabilisce che “salvo che il fatto non costituisce reato, il fabbricante o il suo mandatario che immette sul mercato ovvero mette in servizio macchine non conformi… è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 4.000 euro a 24.000 euro.”
Gli acquirenti di macchine non conformi rischiano di acquistare un mezzo non in regola con i requisiti di sicurezza venendo meno agli obblighi di legge che impongono al datore di lavoro di fornire ai propri prestatori d’opera una strumentazione sicura e a norma – violazioni queste che, a seconda della legislazione nazionale, comporta sanzioni economiche e penali che possono arrivare fino alla reclusione. Si può essere inoltre esclusi dalle gare d’appalto, ci si può veder invalidata la copertura assicurativa. Infine la macchina potrebbe non esser compatibile con i pezzi di ricambio standard e con gli accessori disponibili nell’Ue, mentre il il produttore potrebbe rifiutare la garanzia e il supporto tecnico.
Informazione e controlli
“Il problema della non conformità delle macchine si combatte sia al livello di sorveglianza di mercato rendendo più efficienti i controlli alle dogane, che al livello di informazione presso i concessionari e le imprese edili”, sottolinea Giampiero Biglia (CNH CE – Fiat Industrial) vicepresidente di Unacea.
“Il Cece e tutti i suoi associati – aggiunge Ralf Wezel, segretario generale del Cece – sono a disposizione per offrire la propria competenza e il proprio supporto alle autorità e ai decisori pubblici europei che stanno studiando come migliorare la sicurezza e la conformità delle attrezzature in Europa. Ci auguriamo di poter dare il nostro contributo lavorando insieme a tutti gli stakeholder per eliminare dal mercato europeo le macchine per costruzioni non conformi.”
Concorrenza sleale
Secondo un’indagine del Cece dello scorso anno presso concessionari, noleggiatori e costruttori, un’azienda su tre nel settore delle macchine per costruzioni subisce perdite di fatturato a causa della concorrenza sleale.
da www.casaeclima.com