Il progetto “Cool Change Cities” sta testando sulle strade di Sidney uno speciale composto di materiale roccioso, cemento e sostanze pigmentanti. Il colore chiaro potrebbe ridurre le temperature di circa 7°C.
Che il colore bianco contribuisca, per le sue proprietà riflettenti, a ridurre letemperature è cosa nota. I vantaggi sono stati già verificati per quanto concerne i tetti degli edifici: i cosiddetti white roofs sono stati ‘accreditati’ come i migliori dal Berkley Lab, perché più efficaci, anche rispetto alle coperture verdi tanto in voga ultimamente, nel calmierare le isole di calore urbane e quindi per contrastare il cambiamento climatico a livello mondiale. Perché non pensare quindi di sostituire anche l’asfalto delle strade, che coprono in media il 25% della superficie urbana, con manti dal colore chiaro?
Cool Change Cities Project L’idea è venuta a Michael Mobbs, capofila del progetto “Cool Change Cities”, che sta portando avanti una serie di test per verificare i vantaggi ottenibili dalle strade bianche. I primi risultati, ricavati da un tratto di strada di Sidney, in Australia, che è stata ricoperta con speciali pigmenti dal colore chiaro, spingono a pensare che se tutte le strade della città fossero ridipinte, la temperatura urbana potrebbe ridursi di 7°C.
Cemento, materiale roccioso e sostanze pigmentate E le motivazioni sono semplicissime: mentre il ‘tradizionale’ asfalto assorbe il calore diurno e lo rilascia durante la notte, qualsiasi materiale dal colore chiaro respinge i raggi solari e fa sì che la superficie non si surriscaldi e non rilasci, quindi, calore. La soluzione proposta da Mobbs non è una semplice vernice con cui ridipingere le strade, ma un ‘impasto’ composto da materiale roccioso, cemento e sostanze pigmentanti.
Agli scettici che potrebbero obiettare che così aumenterebbe il fenomeno dell’abbagliamento, il ricercatore risponde con un’ulteriore proposta: “basta piantare più alberi che facciano ombra, i risultati sarebbero ancor più sorprendenti in termini di riduzione delle temperature e, conseguentemente, di costi energetici”.