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Scuole nuove, da Anci ok alle graduatorie.

Scuole nuove, da Anci ok alle graduatorie.

In Conferenza Stato Città i Comuni chiedono di escludere dal patto di stabilità altri 70 milioni per il 2015 e 120 per il 2016.

Durante la Conferenza Stato-Città di martedì, l’Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) ha espresso parere positivo sulle graduatorie degli interventi rientranti nel piano “Scuole Nuove”.

Scuole nuove, da Anci ok alle graduatorie

Ricordiamo che il Governo ha avviato un piano da un miliardo di euro per l’edilizia scolastica. Il programma è articolato in tre grandi filoni: “Scuole nuove”, “Scuole sicure” e “Scuole belle”.

Il programma Scuole nuove comprende la costruzione di nuovi edifici scolastici e la realizzazione di manutenzioni importanti. Gli interventi sono possibili grazie allo stanziamento di 244 milioni di euro. Il Decreto Spending Review (DL 66/2014), infatti, per il 2014 e il 2015 ha escluso le spese per l’edilizia scolastica dal patto di stabilità. Il limite massimo delle spese da non conteggiare ai fini del rispetto del patti di stabilità è di 122 milioni all’anno.

Per individuare gli interventi da realizzare, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a marzo scorso ha chiesto ai sindaci di segnalare i lavori più urgenti. Sulla base delle richieste inviate, i dpcm 13 giugno 2014 e 30 giugno 2014 hanno individuato i Comuni beneficiari dell’allentamento del patto di stabilità e gli interventi ammessi.

Come spiegato dal delegato ANCI al Personale, Umberto Di Primio, è stata data priorità ai Comuni che hanno segnalato di poter effettuare lavori esclusivamente con risorse proprie. Si tratta di tutte quelle Amministrazioni che, pur avendo le risorse in cassa, non avrebbero potuto spenderle per il rispetto del patto di stabilità, e che non hanno quindi bisogno di finanziamenti ulteriori da parte dello Stato.

’Per il 2014 – ha illustrato Di Primio – è stato dato seguito a tutte le richieste pervenute, per un totale di 112 milioni a fronte dei 122 milioni previsti. Per il 2015, essendo le richieste superiori al tetto dei 122 milioni di euro, si è proceduto con un taglio uguale per tutti del 3,1 %, così da soddisfare tutte le richieste’’.

Secondo Di Primio, per soddisfare tutte le richieste pervenute sarebbe quindi opportuno  escludere dal patto di stabilità altri 70 milioni per il 2015 e 120 milioni per il 2016.

da www.edilportale.com

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