Numerosi casi da nord a sud della Penisola che coinvolgono anche architetti, ingegneri e geometri

Con la scusa che i Comuni e più in generale le amministrazioni pubbliche sono in crisi economica, vengono pubblicati bandi che non prevedono alcun compenso. In pratica: ti faccio lavorare gratis e in cambio tu puoi far valere l’esperienza lavorativa sul curriculum. Casi del genere si registrano da nord a sud della Penisola, per esempio in città come Pisa, Parma, Reggio Calabria, Roma, per citarne solo alcune.
L’Osservatorio
Per raccogliere le segnalazioni dei liberi professionisti, InarSind (il sindacato degli ingegneri e architetti) ha costituito un “Osservatorio sugli incarichi pubblici” raggiungibile attraverso Facebook (http://www.facebook.com/OsservatorioSugliIncarichiPubblici) o scrivendo all’indirizzo segreteria@inarsind.org.
Su Repubblica.it è stata pubblicata un’inchiesta (leggi qui) che, sottolinea in una nota il presidente di InarSind Salvo Garofalo “conferma quanto denunciato da tempo dal sindacato: le pubbliche amministrazioni devono smetterla di pretendere che i liberi professionisti prestino la loro opera gratuitamente, magari con il miraggio di un consolidamento del proprio curriculum, o chissà con quali altri fini. Come stabilisce la Costituzione, ogni lavoratore ha diritto al suo compenso, in relazione alla quantità e alla qualità del lavoro prestato. Si tratta di un principio di equità fondamentale: il sindacato invita i liberi professionisti a segnalare questo genere di prassi, e si impegna a denunciare le pubbliche amministrazioni inadempienti all’Autorità garante per la vigilanza sui contratti pubblici”.
da www.casaeclima.com