Suddiviso il territorio in 69.675 aree omogenee a diversa pericolosità sismica locale con una banca dati liberamente fruibile
Da ieri in Umbria è disponibile online la cartografia regionale che individua le aree dove i terremoti possono avere localmente un maggior impatto.
Il Servizio Geologico e Sismico della Regione ha infatti pubblicato la carta di pericolosità sismica locale vettoriale dell’Umbria, nello specifico portale cartografico “UmbriaGeo”, spazio “Produzioni”-“Carte tematiche”. La cartografia è stata completata nel 2013 utilizzando gli originali d’autore, realizzati alla scala 1:10.000 nel corso di vari progetti, rivisti ed omogeneizzati.
“L’Umbria è la prima regione italiana ad essersi dotata della conoscenza della pericolosità sismica locale per l’intero territorio regionale e ad averlo messo a disposizione online”, ha sottolineato l’assessore regionale alla mitigazione del rischio sismico, Stefano Vinti.
“Le carte di pericolosità sismica locale – spiega l’assessore – indicano le diverse aree con tipologie che producono localmente un’amplificazione delle forze sismiche generate dai terremoti. E un dato che emerge, per esempio, è che quasi il 50 per cento di tutto il territorio regionale è contraddistinto da situazioni morfostratigrafiche che possono causare localmente un’amplificazione delle forze sismiche generate dai terremoti”.
Banca dati
Tutte queste tipologie sono state distinte e strutturate in una banca dati, i cui contenuti sono liberamente fruibili con l’obbligo della citazione della fonte degli stessi dati. Nei quindici anni di attività hanno contribuito alla realizzazione dei progetti molti Enti e soggetti, tra cui i geologi del Servizio Geologico e Sismico della Regione Umbria, vari docenti delle Università di Perugia, di Pisa, di Siena, di Chieti, di Roma e di Urbino, nonché i ricercatori e gli esperti del CNR, del Servizio Geologico Nazionale, del Servizio Sismico e numerosi (più di 160) geologi professionisti.
Realizzati 7 progetti
L’avvio della cartografia di pericolosità sismica locale alla scala 1:10.000 risale al 1997 con il rilevamento della zona epicentrale del terremoto dello stesso anno. Complessivamente sono stati realizzati 7 progetti, l’ultimo dei quali è stato completato nel 2013.
Suddiviso il territorio in 69.675 aree omogenee
La banca dati di pericolosità sismica locale – spiega la Regione Umbria in una nota – è un sistema geografico computerizzato (GIS) costituito da diversi livelli informativi visualizzati sotto forma di punti, linee e poligoni che offrono la possibilità di essere selezionati per essere visibili separatamente o in sovrapposizione agli altri, personalizzando la cartografia risultante. Il collegamento degli elementi grafici vettoriali georiferiti, con la relativa banca dati, permette, tramite alcune funzioni di selezione e interrogazione, di risalire a tutte le informazioni disponibili relative all’elemento scelto. Sono state distinte 13 diverse situazioni in cui localmente si possono verificare condizioni di maggior impatto dei terremoti. Il territorio della Regione Umbria, di superficie pari a 8.475 chilometri quadrati, è stato possibile suddividerlo in 69.675 aree omogenee a diversa pericolosità sismica locale.
da www.casaeclima.com