Nuovo criterio di “offerta economicamente più vantaggiosa” (MEAT) nella procedura di aggiudicazione e metodi di partecipazione alle gare semplificati. Vediamo alcune delle novità introdotte.
” Le nuove norme che sono state adottate oggi si pongono tre obiettivi principali: semplificazione, flessibilità e certezza giuridica. Attraverso questa riforma, le autorità pubbliche potranno ottimizzare il loro impiego degli appalti pubblici che, con quasi il 19% del PIL europeo, rappresentano un fattore chiave della nostra economia”.
Così, ieri, 15 gennaio, Michel Barnier, commissario europeo per il Mercato interno, ha accolto le nuove norme UE in materia di appalti, approvate dal Parlamento con 479 voti favorevoli, 184 contrari e 17 astensioni. Già concordato con il Consiglio nel giugno 2013, il nuovo set di regole modifica le disposizioni attuali sugli appalti pubblici comunitari.
NEL RISPETTO DEI PRINCIPI DI TRASPARENZA E CONCORRENZIALITÀ.“La semplificazione delle procedure, una maggiore flessibilità e il loro adeguamento per meglio servire le altre politiche del settore pubblico o la possibilità del miglior rapporto qualità-prezzo (‘value for money’) renderà gli appalti pubblici più efficienti e più strategici, nel rispetto dei principi di trasparenza e concorrenzialità, a beneficio sia degli acquirenti pubblici, che degli operatori economici”, ha aggiunto il commissario Barnier.
I PRECEDENTI NEL DICEMBRE 2011. I precedenti di questo voto parlamentare risalgono al dicembre 2011, quando la Commissione europea aveva presentato la sua proposta di revisione delle direttive sugli appalti pubblici, come parte di un programma globale per modernizzare completamente questo settore all’interno dell’Unione europea. Tale programma prevedeva anche una direttiva sulle concessioni, fino a quel momento solo parzialmente disciplinate a livello europeo.
LA NUOVA LEGISLAZIONE APPROVATA DAL PARLAMENTO EUROPEO. Tra le novità del nuovo pacchetto di norme, un forte accento è stato posto sulla semplificazione: grazie a un “documento unico europeo di gara” standard, basato sull’autocertificazione, la procedura è destinata a diventare più semplice per le imprese. Solo il vincitore sarà tenuto a fornire la documentazione originale, (certificati e attestati). Inoltre i termini minimi per presentare le offerte sono accorciati. Il tutto con una riduzione di oltre l’80% dell’onere amministrativo per le imprese (stime della Commissione Europea). La nuova normativa prevede anche l’istituzione di meccanismi per meglio bilanciare le richieste di controllo pubblico con quelle di politiche orizzontali, come la tutela ambientale, l’innovazione e l’integrazione delle persone in difficoltà.
GARANTIRE LA QUALITÀ. Grazie al nuovo criterio di “offerta economicamente più vantaggiosa” (MEAT) nella procedura di aggiudicazione, le autorità pubbliche saranno in grado di mettere più enfasi su qualità, considerazioni ambientali, aspetti sociali o innovazione, pur tenendo conto del prezzo e dei costi del ciclo di vita dei prodotti o dei servizi. Inoltre, nelle forniture di beni o servizi e nei contratti di concessione, gli Enti pubblici potranno scegliere l’offerta che ritengono più adatta, invece di accettare quella più bassa.
ACQUA BENE PUBBLICO, PERTANTO ESCLUSA DAL NUOVO SET DI REGOLE. Per quanto concerne l’accordo sulle nuove norme UE per le concessioni, gli Stati membri restano liberi di decidere come eseguire i lavori pubblici o erogare i servizi. La nuova direttiva “non impone la privatizzazione delle imprese pubbliche che forniscono servizi al pubblico”, si legge nel sito ufficiale UE. Inoltre, i deputati hanno riconosciuto la particolare natura dell’acqua come un bene pubblico, accettandone l’esclusione dal campo di applicazione delle nuove regole.
MIGLIORARE L’ACCESSO AL MERCATO DELLE PMI. Ancora, le nuove regole intendono promuovere gli appalti elettronici, in grado di generare importanti risparmi e migliorare i risultati delle procedure, riducendo contemporaneamente sprechi ed errori; modernizzare le procedure, attraverso l’abbreviazione di termini o la distinzione tra criteri di selezione degli offerenti e di aggiudicazione dell’appalto; migliorare l’accesso al mercato delle piccole e medie imprese e delle imprese in fase di avviamento, tramite ad esempio la semplificazione degli obblighi di informazione, la maggiore accessibilità agli accordi-quadro conclusi nei settori di pubblica utilità e la possibilità di pagamento diretto dei subappaltatori.
PARTENARIATI PER L’INNOVAZIONE. Viene introdotta inoltra una procedura che punta a rafforzare soluzioni innovative negli appalti pubblici. Si tratta dei nuovi “partenariati per l’innovazione”, che intendono consentire alle autorità pubbliche di indire bandi di gara per risolvere un problema specifico, senza pregiudicarne la soluzione, lasciando quindi spazio alle autorità pubbliche e all’offerente per trovare insieme soluzioni innovative.
SVILUPPI SUCCESSIVI. Le direttive diventeranno attuative 20 giorni dopo la loro pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. A partire da tale data, gli Stati membri avranno 24 mesi per trasporre le disposizioni delle nuove norme nel diritto nazionale (30 per quanto riguarda l’attuazione degli appalti in formato elettronico).
DOMANDE&RISPOSTE DAL SITO UE
Vediamo alcune delle Domande&Risposte a riguardo del nuovo set di disposizioni, pubblicate sul sito ufficiale dell’Unione Europea:
– Perché le concessioni hanno bisogno di essere regolate a livello comunitario?
A differenza degli appalti pubblici, che sono regolati dalla direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE, e delle concessioni di lavori pubblici, che sono parzialmente coperti dalla direttiva 2004/18/CE (come modificato dal presente riforma), l’aggiudicazione delle concessioni di servizi non è soggetta a disposizioni chiare, essendo guidate solo dai principi generali di trasparenza e di pari trattamento del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea. Questa scappatoia dà luogo a gravi distorsioni del mercato unico, come l’assegnazione di appalti senza alcuna trasparenza o concorrenza (con relativi rischi di favoritismo nazionale, frode e corruzione), generando notevoli inefficienze economiche. Questo significa che i cittadini europei non possono sempre beneficiare di servizi di qualità a prezzi migliori. Gli operatori economici (in particolare le PMI) possono essere discriminati in materia di accesso ai contratti di concessione e le autorità pubbliche non riescono a garantire una corretta gestione del denaro pubblico. Occorre quindi disciplinare adeguatamente questa materia.
– La direttiva inciderà sulla libertà delle autorità pubbliche di organizzare servizi di interesse generale?
No, le autorità pubbliche di ciascuno Stato membro manterranno la possibilità di definire e attuare gli obblighi di servizio pubblico e di organizzare la prestazione di servizi nell’interesse generale.
– Per quanto riguarda le concessioni, quali sono i principali elementi della direttiva ?
Una definizione chiara e precisa della concessione ( edificio sulla giurisprudenza della Corte) ;
Copertura di lavori e concessioni di servizi sia nel settore dei servizi, che in quello classico; Pubblicazione obbligatoria dei bandi di concessione in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, quando il loro valore è pari o superiore a € 5.186.000;
Soluzione adeguata per quanto riguarda le modifiche ai contratti di concessioni durante il loro mandato, in particolare quando giustificato da circostanze impreviste;
Istituzione di determinati obblighi per quanto riguarda i criteri di selezione e di aggiudicazione;
– Le PMI potranno beneficiare del nuovo set di regole?
Sì. Oggi, l’assenza di un chiaro obbligo di pubblicizzare le concessioni di servizi nell’UE ostacola l’accesso transfrontaliero delle imprese, in particolare delle PMI, alle opportunità di business nel mercato interno.
La direttiva mira a facilitare l’accesso a tutti gli operatori economici, comprese le PMI. Mentre le grandi aziende hanno di solito i mezzi per ottenere informazioni sulle opportunità commerciali nell’Unione europea, le PMI trovano maggiori difficoltà in questo senso. Ecco perché hanno tutto da guadagnare dalla pubblicazione di un bando di concessione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea: le PMI saranno in grado di decidere se e come organizzarsi (gruppo di piccole e medie imprese, joint venture con imprese locali, subappalto, ecc) per sfruttare le nuove opportunità.
– Per quanto riguarda le autorità locali, potranno beneficiare delle nuove disposizioni?
Gli enti locali e regionali saranno i primi a beneficiare delle misure generali di semplificazione. Potranno pubblicizzare i propri contratti con comunicazioni di informazione preventiva meno gravosi (invece che i bandi di gara). Inoltre, saranno in grado di concordare con gli offerenti pre-selezionati le scadenze nelle varie procedure di appalto.
da www.casaeclima.com