L’entrata in vigore dal 1° luglio 2014 dell’obbligo per i piccoli Comuni sta provocando il blocco delle gare d’appalto.
Il presidente dell’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani), Piero Fassino (foto), ha inviato ieri ai ministri dei Trasporti, dell’Economia e degli Affari regionali una lettera con cui ha chiesto di risolvere la grave situazione di paralisi sulle attività appaltatrici dei Comuni, in virtù dell’entrata in vigore della legge di conversione del Dl 66, che all’articolo 9 prevede, tra l’altro, il divieto per i Comuni non capoluogo di provincia di acquisire lavori, servizi e forniture in assenza di una centrale unica di committenza.
Il comma 4 dell’articolo 9 del D.L. 66 convertito nella Legge 89/2014, a partire dal 1°luglio 2014 vincola i Comuni ad acquisire lavori, beni e servizi attraverso modalità speciali che richiedono tempi congrui per l’attuazione o attraverso Consip Spa o altro strumento di aggregazione, in mancanza dei quali è prevista la sanzione del non rilascio del Cig.
Prorogare il termine per evitare il blocco delle gare
La norma, ha evidenziato Fassino nella lettera, “sta provocando il sostanziale blocco delle gare d’appalto, paralizzando anche attività già in parte avviate dai Comuni”. Pertanto, secondo il presidente dell’Anci è necessaria una proroga del termine, ed è “opportuno che sia predisposta da parte dei Dicasteri interessati una nota interpretativa che richiami e chiarisca la possibilità di applicare l’art. 1 c.3 del DL 95/2012 convertito nella L. 135/2014, consentendo ai Comuni di continuare a svolgere le funzioni istituzionali, in considerazione dell’insussistenza di un congruo periodo di tempo per applicare la nuova previsione e permettere così ai Comuni di adeguarsi”.
Gli emendamenti proposti dall’Anci
La richiesta dell’Anci è stata integrata di proposte emendative – vedi sotto – tese ad ottenere una necessaria proroga dei termini dell’entrata in vigore della norma.