Con l’accusa di disastro colposo, il direttore dei lavori e quello del cantiere sono stati condannati a 4 anni di reclusione. Assolti progettisti e collaudatori
Si è concluso con due condanne e cinque assoluzioni uno dei filoni della maxi inchiesta legata agli effetti del sisma del 6 aprile 2009, quello relativo al crollo del plesso universitario della Facoltà di Ingegneria di Roio in provincia de L’Aquila.
CONDANNATI DIRETTORE DEI LAVORI E DEL CANTIERE. Con l’accusa di disastro colposo, il giudice Marco Billi ha condannato alla pena di quattro anni di reclusione e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, Ernesto Papale e Carmine Benedetto rispettivamente direttore dei lavori e direttore del cantiere. Assolti invece gli altri 5 imputati (3 progettisti e 2 collaudatori).
LE ACCUSE ACCOLTE E QUELLE RESPINTE. Gli imputati, per cui il pm Fabio Picuti aveva chiesto al termine della requisitoria la condanna a 3 anni per tutti, erano accusati di avere redatto il progetto architettonico e variante dell’area di ingresso del corpo “A” in modo incompleto e carente, tra il 1988, quando fu assegnato l’incarico, e il 1994, periodo della realizzazione. Il magistrato ha, però, ritenuto che la responsabilità dell’inadeguatezza della struttura e del conseguente crollo (che ha riguardato il distacco di elementi strutturali dell’edificio: 560 metri quadrati di mattoni di rivestimento della facciata) fosse da addossarsi esclusivamente alle due figure del direttore dei lavori e del cantiere.