L’illuminazione delle città costituisce sempre più un elemento di sicurezza ed un ulteriore incentivazione ad una migliore fruizione degli spazi

La luce urbana può essere utilizzata per diversi scopi: può svolgere un ruolo catalizzatore e illuminare così i nuovi spazi di aggregazione stradali, oppure può semplicemente rendere più sicuro un luogo non considerato tale, come ad esempio un sottopassaggio.
PONTE DI BROOKLYN. Tra le installazioni più famose in questo senso troviamo l’impianto luminoso installato sotto il ponte di Brooklyn a New York. Il progetto, denominato “This gay”, comprende fasci di fibre ottiche che guidano i pedoni e li orientano attraverso il labirinto urbano. Led blu illuminano i marciapiedi e forniscono un segnale luminoso per gli automobilisti che passano in prossimità o al di sotto del ponte.
THE WAVE (CHICAGO). Un concetto simile è stato sviluppato anche da Gwen Grossman Lighting Design a Chicago con il progetto The Wave, installazione di luci a led che ha trasformato un sottopassaggio coperto tra un edificio aziendale e il suo parcheggio in un posto più colorato e sicuro.

IN KENTUCKY. I led sono stati utilizzati anche nel progetto del designer Leni Schwendinger che, applicando tonalità di rosso e ambra, ha cercato di ravvivare la parte sottostante del Second Street Bridge (Louisville, Kentucky). In questo modo, l’area che si trova al di sotto del ponte, una sorta di piazza, è ora immersa in una “luce sicura”.

CONTRASTO. Si parla invece di contrasto nel progetto di Charles Stone, ideatore dell’illuminazione del St. Clair Street Bridge di Indianapolis (Indiana). Il designer ha infatti pensato di illuminare si il ponte, gettando però l’area circostante nel buio.
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BAY BRIDGE. 25.000 led sono invece stati applicati sul San Francisco Bay Bridge da Leo Villareal. Ci sono voluti 6 mesi per attrezzare 2 km di ponte. Il progetto è costato circa 8 milioni di dollari e il suo mantenimento, in termini di dispendio energetico, impegnerà la città per circa 11 mila dollari l’anno. L’investimento promette alle attività locali di aumentare notevolmente il giro di affari. Nell’arco dei prossimi due anni si prevedono circa 50 milioni di visitatori.
DA POMPA DI BENZINA A POLO CULTURALE. Infine, l’illuminazione può essere utili anche nel caso del recupero di spazi abbandonati. E’ questo il caso di una stazione di benzina situata a Nord di Amsterdam. Qui lo studio Sophie Valla Architects ha trasformato l’ex pompa di benzina in un chiosco culturale. Come è stato possibile? Attraverso un illuminazione adeguata montata sul baldacchino posto a copertura. Di per sé il sistema di illuminazione non fornisce maggiore sicurezza, ma è stato comunque un input per attirare le persone, attratte dai giochi di luce.
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